La chiesa

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


La soggezione che avevamo entrando
era pari alla paura di sbagliare.
Con timore, piano piano bisbigliando,
ci mettevamo sulle panche ad ascoltare.

Era bella la chiesa parata a festa
con i drappi rossi alle pareti,
gremita di gente che entrava lesta
per l'occasione, con i visi lieti.

Gli uomini con rispetto si scoprivano la testa
ma sembravano a disagio nel vestito della festa.
Le donne con i capi coperti
da delicati fazzoletti di trine o colorati,
annodati davanti o solo appoggiati
sui capelli che sprigionavano impertinenti.

L'odore dell'incenso e della cera,
rendevano mistica l'atmosfera
Era tutto solenne e maestoso
come le preghiere cantate in latino,
le sapevamo a memoria e, il più piccino,
salmodiava con tono lamentoso

C'era calore, eravamo tanti
e con partecipazione si cantava tutti quanti,
chi forte, chi sottovoce, chi a stento
accennava le parole contento.

E l'antico armonium dal suono arcaico,
accompagnava festoso quel mosaico
di umanità, raccolta in preghiera,
che tornava in famiglia lieta e serena.