In caso di uomo in mare occorre mettere immediatamente il timone dal lato di caduta, discostando così la poppa e l’elica dal naufrago, lanciare un salvagente - di notte con boetta luminosa - e il segnale fumogeno arancione, al fine di segnalare il punto in quanto in mare è estremamente facile perdere di vista la testa di una persona, anche con piccole onde.
Manovrando in tal modo, il natante descriverà un arco completo fino a tornare nelle vicinanze del naufrago, questi verrà avvicinato dalla parte opposta da cui spira il vento (sottovento) onde evitarne l’investimento e si porrà tempestivamente il motore in folle.
Altra manovra consiste nell’accostare dapprima di 60° verso il lato di caduta e poi dalla parte opposta, assumendo così una rotta inversa a quella iniziale, questo consentirà di tornare pressoché esattamente sul posto, anche se la manovra è stata iniziata con ritardo.
Il ricorso all’uno o all’altro metodo può dipendere naturalmente da eventuali ostacoli, dallo stato del mare ed infine dalle caratteristiche evolutive del natante.
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