I primi abitanti dell'Isola
L'uomo ha iniziato a popolare l'isola molto prima dell'Età Romana. Nel 1968, da uno scavo accurato e scientifico, emersero reperti neolitici, dell'età del ferro, etruschi, romani, bizantini, medioevali che attestano che l'isola era conosciuta, abitata e sfruttata sin dalla preistoria. Oggetti di pietra e precisamente tre punte di freccia, una di diorite, una di diaspro e una di selce sono state ritrovate in loco da un mineralogista, direttore delle miniere elbane, Raffaello Foresi. La qualità di pietra, però, non esiste al Giglio quindi si presume che i primitivi abitanti la portarono con loro per commerciare con il continente o le altre isole. Tali reperti sono conservati nel museo fiorentino di Preistoria. Nel periodo neolitico gli uomini vivevano in capanne che, raggruppate, formavano villaggi organizzati: per gli animali venivano eretti muri di recinzione. Sull’isola sono ancora visibili delle cavità, artificialmente create nei massi di granito, dove le donne macinavano il frumento con rotondi macinelli, sassi raccolti sulla riva del mare e usati per la loro forma levigata. Lo spazio sovrastante le capanne e i recinti era il luogo di riunione per i membri del villaggio ed era spianato e circondato da lastroni di granito. Sull’insieme dominava la costruzione del capo della comunità. Perfettamente leggibile, è ancora oggi, il perimetro in pietra. |