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Origine e Commento Storico di sviluppo delle Famiglie Gigliesi |
1408 |
Il 25 Maggio nella chiesa di S. Pietro e Paolo al Castello si tiene una riunione popolare per eleggere due rappresentanti da inviare alla Signoria di Firenze, che ora comanda sull'isola dopo il domino dei Pisani. |
1447 |
Sbarcano al Giglio i soldati dell'Armata Navale di Alfonso d'Aragona. |
1460 |
Il Giglio, tolto alla Signoria di Firenze, passa ai nipoti di Papa Pio II (Enea e Silvio Piccolomini). |
1544 |
Il Barbarossa invade il Giglio e deporta gli abitanti. Sembra che ne rimasero solo circa 100 su 700. |
1549 |
Francesca Piccolomini fa restaurare le mura del Castello e invia delle famiglie da Pienza per ripopolare l'Isola. Il podestà è Francesco Franceschi. |
1554 |
L'Isola è conquistata di nuovo dalla Spagna. La torre del Porto viene prima presa dai Francesi e poi dagli alleati della Spagna. Da un documento ritrovato nella chiesa del Castello si può dedurre che a cominciare da questo anno si insediano e si costituiscono, durante 5 o 6 anni successivi, le prime famiglie del Giglio. |
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1 Andreini Giovanni ( Pisa )
2 Arienti Giovanni
3 Aldi Francesco ( Stazzema, Lucca )
4 Biondi Lazzaro ( Portoferraio )
5 Boti Bartolomeo ( Portoferraio )
6 Bancalà Alcide e Matteo ( Sestri Levante )
7 Baffigi Vincenzo ( Civitavecchia )
8 Bartoli Giovanni ( S.Casciano, Si )
9 Centurioni Domenico ( Genova )
10 Giudici Francesco ( Arezzo )
11 Lubrani Francesco ( Procida )
12 Modesti Natale
13 Miliani Simone
14 Mai Girolamo
15 Pini Michele
16 Rossi Santi ( Portoferraio )
17 Solari Lazzaro
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1558 |
Il re Filippo II vende l'isola, per 32.600 ducati a donna Eleonora di Tolomeo moglie di Cosimo I dei Medici duca di Toscana, titolo ottenuto da re Carlo V. |
1562 |
Muore donna Eleonora in seguito alla tragica morte dei due figli: il primo ferito a morte dal secondo, per una contesa di caccia ed il secondo ucciso dal proprio padre.
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1572 |
Il granduca fa restaurare la Fortezza e abbassare al livello delle mura la torre annessa. |
1574 |
Vieni ristrutturata la torre del Porto. |
1585 |
Si comunica al nuovo gran duca Francesco I dei Medici che la torre del Porto è stata rovinata dai barbareschi e così anche le mura del Castello.
Inizia la famiglia Magnani (Domenico del Magnano, Procida (?)). |
1588 |
Sotto il nuovo granduca Ferdinando I la torre del Porto viene presa dai barbareschi e il castellano Antonio di Pasqualino Fisei fu condotto schiavo. |
1593 |
Inizia la famiglia d'Enea (Danei) (Civitavecchia?) |
1622 |
Viene costruito il lazzeretto per la quarantena dei malati delle navi livornesi. Le spese sono sostenute dai cristiani e dagli ebrei di Livorno. |
1624 |
Il granduca Ferdinando II fa costruire la torre del lazzeretto e fa porre due stemmi Medici uno sulla porta della fortezza e uno su quella del Castello. |
1654 |
Il granduca Ferdinando II fa riprendere l'estrazione del minerale ferroso dalla miniera, già iniziata dal suo precedessore. |
1656 |
A causa del diffondersi della peste a Napoli si ordina ai gigliesi di non lasciare l'Isola per recarsi in Maremma per lavoro. |
1671 |
Inizia la famiglia Milianelli (Montelupo, Firenze).
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1686 |
Inizia la famiglia Stefani (Val di Chiana, Arezzo). |
1687 |
Cosimo III ordina di ricostruire la Cappella di S. Lorenzo al Porto, esistente già dal 1656. |
1695 |
Iniziano le famiglie Brizzi (Colle Valdelsa -Siena) e Rosa (Porto Venere). |
1698 |
Inizia la Famiglia Scotto (Procida) |
1699 |
Dopo il taglio del bosco del Franco e il relativo ricavo di 4.600 scudi per la vendita del legname, a ottobre inizia la costruzione della torre del Campese, voluta da Cosimo III per la difesa e per la regolamentazione della pesca del pesce e del corallo.
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1700 |
Giugno la torre del Campese è terminata. |
1702 |
Inizia la famiglia Natali. (Livorno). |
1721 |
Inizia la famiglia Pellegrini. (Prato). |
1727 |
Inizia la famiglia Cavero (Moneglia, GE). |
1728 |
Viene ufficialmente concesso ai napoletani il permesso per la pesca del corallo sulla secca scoperta a circa due miglia fuori dalla baia del Campese. |
1737 |
Il granduca di Toscana, comprendente il Giglio, Portoferraio (Cosmopoli) e le miniere di ferro dell'Elba, passa agli Asburgo – Lorena. |
1751 |
Il castellano del Campese accusato di aver protetto i pirati inseguiti dalle galere del Regno di Napoli; viene rinchiuso nella prigione da basso e qui muore poco dopo. |
1753 |
Una galeotta turca prende d'assalto la torre del Campese. I pirati sono però subito ricacciati in mare. |
1763 |
Due galeotte tunisine si rifugiano nel Porto. Un membro dell'equipaggio sbarcato di notte viene trovato la mattina dopo in perlustrazione vicino al Castello. Orbetello accusa il governo del Giglio di scarsa cura della sanità pubblica e minaccia di troncare le relazioni commerciali, ma non riceve soddisfazione dalle autorità. |
1765 |
Il granduca Pietro Leopoldo diventa principe dell'Isola del Giglio con il nome di Ferdinando III.Inizia la famiglia Schiaffino (Camogli - Ge). |
1770 |
Inizia la famiglia Ansaldo (Camogli - Ge). |
1773 |
-Il 10 luglio il dott. Caluri giunge da Siena e fa iniettare il vaccino del vaiolo a molti gigliesi che guariscono con estrema facilità. |
1775 |
Viene rinnovata la chiesa di San Pietro del Castello, contribuiscono alla spesa pie persone e il cardinale abate delle tre Fontane. |
1776 |
Inizia la famiglia Bartoletti (Porto Longone ora Porto Azzurro Isola d'Elba). |
1779 |
Inizia la famiglia Mattera (Minori - Na).
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1783 |
Inizia la famiglia Martini (Empoli). |
1789 |
Inizia la famiglia Mibelli ( Portoferraio -Isola d'Elba). |
1796 |
Costruzione al Porto della nuova chiesa di San Lorenzo curata dall'ingegner Nini. (Fabbricato ora in disuso all'inizio di via del Castello). Costruzione del molo del Porto. Inizia la famiglia Brothel (Portoferraio -Isola d'Elba ).
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1779 |
Il 18 novembre pirati tunisini sbarcano quasi indisturbati da militari della torre del Campese e attaccano il Castello. (Sembrava che conoscessero bene gli stradelli ). Però qui incontrarono la resistenza armata degli abitanti e si ritirarono in fretta abbandonando sul terreno sette morti. I militari di Centumcellae (Civitavecchia) alloggiati nella casamatta del Castello non presero parte allo scontroligi all'ordine di Gautier edalla politica del Vaticano(?)).
Inizia la famiglia Rum (Forio -Ischia). |
1799 |
Le truppe di Napoleone occupano la Toscana. Il quartier generale francese a Firenze ordina il mantenimento provvisorio delle compagnie litorali. Il 29 marzo il generale Gaulthier a Siena impone lo scioglimento del Corpo delle Bande militari (al Giglio è di stanza una compagnia militare proveniente da Centumcellae - Civitavecchia) e il disarmo degli abitanti. Gli isolani fortunatamente si rifiutano di consegnare le armi in piazza
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1800 |
In data 27 gennaio, su richiesta della segreteria di Firenze, l'ingegner Nini riporta che i danni subiti dalle fortificazioni sono di lieve entità, non avendo i pirati tunisini avuto il tempo di sbarcare i cannoni; solo la torre bersagliata dal mare ha subito la rottura della gronda del tetto, già riparata con poche lire. |
1800 |
I gigliesi non si piegano alla costrizione obbligatoria decretata dal governo francese e preferiscono darsi alla macchia cha andare a combattere per Napoleone. La sommaria conduzione amministrativa tenuta finora sotto il granducato si scontra con i metodi molto più rigorosi adottati dal governo francese nei rilevamenti fiscali e demografici. |
1801 |
Il 15 agosto viene celebrata in pompa magna al Castello la festa di Napoleone. |
1808 |
Le Prèfect du dèpartement de l'Ombrone chiede al cancelliere di Giglio G. Baiocchi notizie sui dazi fondiari, i redditi e indiretti. Il cancelliere rispose che nella Comunità del Giglio, a differenza delle altre terre in Toscana, il popolo non è tassato per sue attività commerciali quali, macine, mulini, macello, bettole, osterie ecc.; ha solo eventuali redditi derivanti dalla pigione dei Torrioni, dal legnatico, dai terreni, dalle fornaci di calcina, dai danni e dalle patenti dei passaporti. |
1810 |
I battesimi vengono tenuti al cospetto del podestà e trascritti in un registro tenuto in Comune. |
1813 |
L'amministrazione francese lascia l'Isola. I registri tornano in chiesa, ma mancano i nati del 1812. |
1814 |
Ritorna il granducato di Toscana. Prima con Ferdinando III e poi dal 1824 al 1859 con Leopoldo II. |
1817 |
Inizia la famiglia Ulivi ( Trebbio in Etruria ). |
1820 |
Inizia la famiglia Fanciulli ( P.S. Stefano ). |
1823 |
Inizia la famiglia Anichini ( Staggia - Siena ). |
1832 |
Inizia la famiglia Lauro ( Forìo - Ischia ). |
1835 |
Inizia la famiglia Stagno ( Sori - Ge ). |
1836 |
Inizia la famiglia Ferraro ( Capri ). |
1837 |
Inizia la famiglia Tievoli ( Porto Ercole ). |
1838 |
Inizia la famiglia Campidonic0 ( P.S. Stefano ). |
1841 |
Iniziano le famiglie Landini ( P.S. Stefano ) e Castaldi. ( Forìo - Ischia ). |
1845 |
Viene istituita dal sovrano la Guardia Civica in tutte comunità del Granducato. |
1859 |
Il Giglio viene annesso con tutta la Toscana al Regno di Sardegna. |