ortelliSindaco Sergio Ortelli

Faccio riferimento agli argomenti discussi nell’incontro tenutosi presso il Provveditorato di Firenze in data 26 febbraio cui hanno partecipato il Comune di Isola del Giglio e l’Autorità Portuale Regionale.

Le tematiche trattate nell’incontro hanno riguardato il persistere di alcune problematiche, che nonostante gli interventi di adeguamento funzionale, già attuati nel recente passato dal Provveditorato, continuano a creare problemi di sicurezza all’interno dello specchio acqueo portuale.

Si fa evidentemente riferimento alle condizioni di agitazione residua all’interno del bacino portuale, non solo in occasione degli stati di mare più gravosi, che si sono verificati nel paraggio costiero in esame, ma anche per alcuni eventi di moto ondoso di entità inferiori e che provocano comunque problemi di sicurezza della navigazione sia durante l’ingresso/uscita dal porto sia durante lo stazionamento al suo interno.

È infatti acclarato che nel corso degli ultimi anni si siano verificati danneggiamenti a parti delle strutture interne di delimitazione dello specchio acqueo e condizioni di insicurezza (al limite del pericoloso) all’ormeggio sia per le navi traghetto che garantiscono la continuità territoriale dell’isola con la terraferma sia per le imbarcazioni da diporto “stanziali”, di differente dimensione e tipologia, ospitate all’interno del porto durante tutto l’anno.

Inoltre si deve evidenziare come non siano stati risolti i problemi legati alla forte “risacca” che si viene a creare con le mareggiate (più violente e durature) provenienti dal settore di scirocco, ma anche all’agitazione residua interna provocata dagli stati di mare appartenenti al settore di tramontana - grecale, associati a venti di forte intensità seppur breve durata. Tali condizioni meteo­marine presenti all’esterno del porto, come già anticipato poco sopra, inducono forti disagi, al limite della pericolosità, a tutte le imbarcazioni presenti all’interno del porto e che nel corso degli ultimi anni hanno comportato, fatto molto preoccupante per la scrivente Amministrazione, l’interruzione dei collegamenti marittimi pubblici con la terraferma e la permanenza delle navi traghetto nel vicino e più sicuro scalo di Porto S. Stefano poiché gli ormeggi del Pontile Galli, all’interno al porto di Isola del Giglio, vengono considerati poco sicuri.

Le condizioni di insicurezza allo stazionamento di traghetti e imbarcazioni da diporto sono generate dalla presenza, soprattutto alla radice del molo di sopraflutto, di banchine di riva a parete verticale con bassi fondali ad esse antistanti che provocano il frangimento delle onde e l’inondazione dei piazzali retrostanti in occasione degli stati di mare più gravosi.

Si ricorda, ad esempio, che gli eventi calamitosi del 28-30 ottobre 2018, in cui si sono verificate mareggiate caratterizzate da onde molto alte (la vicina boa ondametrica regionale di Giannutri ha registrato un valore massimo dell’altezza d’onda pari a circa 6,50 mt) associate ad un sovralzo del livello medio marino particolarmente accentuato, hanno innescato l’inondazione del piazzale retrostante la banchina di riva ubicata proprio in prossimità del radicamento del molo di sopraflutto, associata a fenomeni di sifonamento dei terrapieni esistenti.

Tale fatto ha costretto l’Autorità Portuale Regionale, istituita con L.R. 23/2012, a cui sono state attribuite le funzioni istituzionali, economiche nonché quelle di progettazione e realizzazione delle opere portuali, ad intervenire sollecitamente (in accordo con l’Amministrazione comunale di Isola del Giglio) mediante interventi di consolidamento dei terrapieni e con il rifacimento della pavimentazione del piazzale in basole di granito, suddividendoli in stralci funzionali per limitazione di budget.

Gli interventi sopra indicati rappresentano solo alcune delle tante opere necessarie per mettere in sicurezza l’infrastruttura portuale ed ottimizzare le numerose funzioni interne.

Si deve ancora sottolineare che la realizzazione delle opere, prima di essere progettate ed attuate, devono trovare collocazione nelle linee di sviluppo del P.R.P., la cui redazione spetta alla medesima Autorità Portuale preposta alla pianificazione strategica. Per fare ciò occorre definire gli obiettivi di sviluppo portuale (criteri da attuare e opere da realizzare), individuare le interazione porto - centro urbano (Giglio Porto) e descrivere l’assetto territoriale complessivo del sistema portuale, per assicurare una chiara e univoca identificazione degli indirizzi, delle norme e delle procedure per la redazione di un documento idoneo e rispondente alle effettive necessità locali.

La pianificazione degli interventi, una volta individuata nei vari aspetti all’interno del P.R.P., deve poi essere sviluppata mediante specifiche elaborazioni progettuali, da sottoporre all’approvazione da parte delle P.A. competenti, per poter procedere con la realizzazione. Ovviamente, oltre agli aspetti tecnici e temporali, il reperimento delle risorse economiche rappresenta l’aspetto di maggior impegno sia per affrontare la progettazione che l’esecuzione delle opere previste dal P.R.P.

In questo periodo di grande crisi che sta attraversando il nostro Paese è quindi difficoltoso per tutte le P.A. poter reperire e dedicare fondi da destinare alle sopra ricordate attività. Si deve però sottolineare che il Provveditorato alle OO.PP. della Toscana, Umbria e Marche, competente territorialmente fino al subentro dell’Autorità Portuale Regionale, si è sempre mostrato molto attivo e propositivo nel reperimento delle somme economiche e nella risoluzione delle problematiche di molte infrastrutture portuali su cui aveva competenza.

La prova dell’affermazione precedente viene dimostrata per il porto di Isola del Giglio dall’esecuzione dei “Lavori di consolidamento della banchina di sottoflutto e rifiorimento della mantellata esterna della diga foranea di sopraflutto del porto di Isola del Giglio” finanziati dal Ministero delle Infrastrutture ed appaltati dallo stesso Provveditorato nell’anno 2016, in parte con un residuo economico proveniente dai “lavori di adeguamento tecnico - funzionale del molo di sopraflutto”, conclusi nel 2010, ed in parte sulla base di risorse rese disponibili in conto competenza dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’anno 2016 e derivanti dalla Legge di Stabilità 2014.

L’esecuzione delle suddette opere hanno comportato miglioramenti nella stabilità delle esistenti strutture interne degradate e un ampliamento delle superficie dello specchio acqueo interno, ma non hanno superato altre problematiche che continuano ad affliggere il porto.

Operando sempre in un’ottica propositiva, il Provveditorato si è fatto carico di far redigere, in occasione dell’ultimo intervento terminato nel 2019, anche uno studio specialistico con modello matematico avente l’obiettivo di definire una geometria portuale interna idonea a minimizzare i livelli di oscillazione residua, associati a differenti stati di mare che caratterizzano il paraggio costiero, al fine di garantire livelli di operatività portuali e sicurezza rispondenti agli standard internazionali.

È proprio partendo da questi risultati che l’Amministrazione comunale ritiene opportuno sottoporre ai citati interlocutori, ovvero all’Autorità Portuale ed al Provveditorato alle OO.PP. della Toscana, alcune priorità di intervento che dovrebbero essere valutate, progettate e realizzate per dare finalmente completezza ai lavori portuali eseguiti nel passato, che hanno contribuito a risolvere parte dei problemi di cui soffriva l’infrastruttura portuale, ma lasciandone altri che continuano a protrarsi nel tempo. Gli interventi da realizzare, da intendere come naturale prosecuzione delle opere che il Provv. OO.MM. ha già messo in atto, possono essere sintetizzati come segue (indicati in ordine di priorità):

  • creazione di una testata del molo di sopraflutto che riduca quanto più possibile il fenomeno della diffrazione causata dalla struttura a parte verticale esistente (cassone cellulare), utilizzando ad esempio una scogliera in massi naturali che possa “bloccare” l’onda che ruota attorno alla testa del molo e si propaga all’interno dello specchio acqueo portuale generando una forte “risacca” associata al frangimento delle onde residue a ridosso della banchina di riva, con conseguente inondazione del piazzale retrostante;
  • innalzamento del muro paraonde esistente nella parte terminale (secondo braccio inclinato e tratto di testata) della diga foranea di sopraflutto, con una configurazione simile a quella presente nel primo tratto del molo. L’incremento della quota sommitale, posta attualmente a +4,50 m sul l.m.m., consentirà di ottenere minore “overtopping” (ovvero sorpasso delle onde sopra il muro esistente) con incremento della sicurezza degli ormeggi posti in corrispondenza della banchina situata lungo il braccio inclinato del suddetto molo;
  • creazione di una struttura anti-riflettente (caratterizzata anche da maggiori profondità del fondale) in prossimità della radice del molo di sopraflutto. L’obiettivo è raggiungibile con la realizzazione di una banchina “a giorno” formata da un impalcato ed una sottostante scogliera inclinata oppure mediante interposizione di un’opera di tipo anti-riflettente da posizionare opportunamente in corrispondenza del tratto terminale del primo braccio della diga foranea di sopraflutto.

Spero, da Sindaco di un’Amministrazione da sempre attiva e sensibile alle problematiche portuali, che le indicazioni e richieste sopra evidenziate possano essere prese in seria considerazione da parte delle Amministrazioni in indirizzo poiché esse rappresentano un importantissimo traguardo, insieme a tutte le opere che sono state già eseguite in passato per garantire sempre migliori condizioni di sicurezza ed operatività del porto che rappresenta l’unico e fondamentale punto di accesso all’isola.

Cordiali saluti.

 

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