paolotursifonte elbareport.it - scritto da Paolo di Tursi 

Martedì 9 marzo si è tenuta una videoconferenza organizzata dall’Amministrazione di Portoferraio, alla quale hanno partecipato anche il Presidente ed il Direttore del Parco, i componenti di alcune Commissioni del Comune, Capigruppo e Consiglieri.

Il tema che la Giunta ha voluto affrontare è quello della verifica dei presupposti per estendere a mare i confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (intanto nel Comune di Portoferraio), sul modello realizzato all’Isola di Capraia nel 2016.

Non si tratterebbe quindi di creare nuove zone di tutela biologica come allo Scoglietto, o un’area marina protetta, che viene istituita dal Ministro dell’Ambiente affidandone poi la gestione ad enti pubblici, istituzioni scientifiche o associazioni ambientaliste.
Il modello Capraia invece, estende direttamente a mare i confini del Parco, che quindi lo gestisce con poteri analoghi a quelli “a terra”.
Tale idea di Parco a mare, dovrà essere sottoposta al vaglio anche del Consiglio Comunale, ma andrà prima di tutto verificata con estrema attenzione dai cittadini di Portoferraio, trattandosi di una parte vitale del nostro territorio.
Portoferraio non è Capraia, che ha soltanto 400 abitanti e non è nemmeno lontanamente paragonabile alla nostra città ed alla nostra storia.
Tutela ambientale sempre in primo piano, senza però che diventi un concreto ostacolo ad una completa fruizione delle spiagge e del mare, anche per la vocazione turistica di Portoferraio.

Sono certo che la Giunta Zini non farà fatica a spiegare al più presto ai cittadini di Portoferraio quali siano le ragioni che hanno determinato tale iniziativa, senza aver preventivamente consultato in alcun modo i Portoferraiesi.
Meno male che la partecipazione dei cittadini era uno dei cavalli di battaglia elettorali della Giunta.


Non resteremo comunque a guardare, certo è che pur volendo salvaguardare la tutela del nostro mare, converrà abbandonare, e di corsa, il modello Capraia.

Paolo di Tursi - Gruppo consiliare “Forza del Fare”