muflone vita da caniscritto da Cesare Scarfò

Da lunedì 22 novembre “tiratori scelti” arriveranno sull’isola per sterminarli.
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L’ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscanotradisce così tutte le rassicurazioni a noi fatte a seguito della precedente protesta.
Dopo averci fatto credere di aver optato, per il momento, per una soluzione rispettosa della vita sull’isola, passa invece, repentinamente, alla fase degli abbattimenti.
Irragionevolmente.


Oltre che in modo del tutto inaccettabile sotto il profilo etico.
Dopo aver apertamente dichiarato a noi in riunioni, mail, contatti di procedere con le catture e le traslocazioni degli animali dall’isola, tradisce completamente ogni intendimento, condannando a morte e pugnalando alle spalle i mufloni.
L’abbiamo appreso da una lettera di convocazione della ditta che si occuperà della gestione degli abbattimenti.
Ha convocato e dato appuntamento lunedì sull’isola per iniziare il massacro.
Nonostante le intese con il Parco affinché non si procedesse agli abbattimenti, nonostante la disponibilità nostra e di altri enti ad accogliere i mufloni eventualmente catturati, il Parco va avanti con il suo piano per far scomparire anche l’ultimo esemplare di muflone.
Cerchiamo di opporci da sempre alle politiche di eradicazione volte a eliminare gli animali definiti “alieni invasivi”, come ad esempio le nutrie o gli scoiattoli grigi.
Riteniamo che la ricchezza della biodiversità vada tutelata indipendentemente dalla provenienza delle specie. La sterilizzazione o l’istituzione di riserve dove lasciare questi animali liberi e in pace sono alternative all’uccisione, per una soluzione rispettosa della vita nell’isola.
Insieme ai rifugi della Rete dei Santuari di Animali Liberi avevamo anche dato disponibilità all’ente Parco a coordinare un piano di affidamento dei mufloni in rifugi, dove vivere al sicuro.
Ieri abbiamo inviato una diffida al Parco affinché vengano bloccate le uccisioni in programma per lunedì e si percorrano strade etiche e civili.
Dopo il Giglio, toccherà alle altre isole. Il piano dell’Ente Parco prevede infatti la cattura e l’uccisione dei mufloni in tutto l’arcipelago toscano.
Per fermare tutto questo abbiamo bisogno di te.
Esprimi il tuo dissenso.
Abbiamo solo 2 giorni per fermare lo sterminio dei mufloni.

Manda la una email come quella scritta qui sotto, agli indirizzi indicati e diffondi la protesta ad amici e persone sensibili alla sorte degli animali e della natura.
Meglio come PEC per essere certi che tutti gli indirizzi la ricevano, ma se non l’avete va bene anche un normale indirizzo email.
INVIA MAIL DI PROTESTA
Se l’invio automatico non funziona sul tuo dispositivo, puoi inviare la mail manualmente copiando e incollando il testo seguente.
A:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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OGGETTO: Interruzione immediata abbattimento dei mufloni sull’Isola del Giglio
Salve,
con la presente, chiedo di bloccare immediatamente l’inizio delle procedure di abbattimento dei mufloni dell’isola del Giglio previste per questo lunedì 22 novembre.
La biodiversità e la contaminazione sono una risorsa e una ricchezza da tutelare e preservare, non eliminare in modo cruento.
Quanto intendete attuare è inaccettabile, anacronistico e profondamente ingiusto.
Ci sono alternative come la sterilizzazione o l’istituzione di riserve ove lasciare questi animali liberi e in pace.
O, in ultima analisi, chiedo di proseguire, come dichiarato alle associazioni, con le catture e traslocazioni degli animali senza arrecare loro alcun danno,
Mi aspetto che l’Isola del Giglio, l’Ente Parco e la Regione Toscana intraprendano strade diverse, etiche e civili, degne di luoghi che sono culla della civiltà, della cultura, della bellezza.
Nome e Cognome
muflone vita da cani2
Amici e amiche,
è fondamentale il vostro aiuto.
Più volte abbiamo parlato degli alieni invasivi e delle politiche di eradicazione messe in atto per risolvere il problema, da noi fortemente osteggiate.
In un mondo ormai globalizzato, interconnesso, collegato nel bene e nel male, come ci insegna l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, è anacronistico, oltre che profondamente sbagliato, pensare di risolvere i problemi impedendo le migrazioni umane, degli altri animali e della flora.
La ricchezza della biodiversità è un valore che andrebbe preservato indipendentemente dalla provenienza della specie e degli individui.
Già a febbraio scorso eravamo intervenuti per i mufloni dell’isola del Giglio, ora chiediamo nuovamente il vostro aiuto per loro.
Il progetto lanciato e coordinato dall’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano non lascia scampo.
Gli abbattimenti, che sembrava avessimo per il momento scongiurato, partiranno lunedì 22 novembre.
Dobbiamo intervenire per salvarli prima che li sterminino tutti.
Tutto questo non è giusto nè accettabile.
Esprimi il tuo dissenso,
manda una email agli indirizzi indicati e diffondi la protesta ad amici e persone sensibili alla sorte degli animali e della natura.
NOTA
Il muflone europeo, ovis orientalis, è l’antico antenato di tutte le pecore domestiche.
È presente nelle isole mediterranee da circa 10.000 anni.
Nell’isola del Giglio, i mufloni presenti oggi sono la popolazione residua di un progetto di conservazione realizzato negli anni ’50 che ha contribuito a salvare la specie dall’estinzione, in un periodo in cui era in serio pericolo.