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Bugli stamani alla conferenza stampa di presentazione. Dal 2016 investiti complessivamente 1 milione e 240 mila euro

Sistemi di videosorveglianza che usano una tecnologia molto avanzata, in grado di cogliere anche i minimi dettagli di una targa o di catturare un’immagine con ampiezza panoramica. Coppie di vigili di prossimità che il pomeriggio e la sera presidiano le strade contro i vandalismi, l’abbandono dei rifiuti e la microcriminalità.

E poi ancora, laboratori teatrali e animazioni di strada per coinvolgere soprattutto i ragazzi, e infine i contributi volti a premiare i negozi che, riaprendo le saracinesche, recuperano i fondi commerciali sfitti.

Raccontano questo i progetti che la Regione Toscana ha finanziato nei comuni della Provincia di Grosseto attraverso i bandi per la sicurezza integrata dei quali sono state da poco pubblicate le graduatorie.

Ad esempio, i progetti di Gavorrano - illustrati dal sindaco Andrea Biondi e dall’assessore alla presidenza e alla sicurezza dei cittadini Vittorio Bugli, nella conferenza stampa di stamani nella sede del Genio civile di Grosseto - che si sono concentrati nelle frazioni più ‘fragili’ dal punto di vista della sicurezza: come quella di Bagno, la più popolosa ma con pochi luoghi di aggregazione giovanile, e, per quanto riguarda la videosorveglianza, il centro di Gavorrano e le frazioni di Caldana, Filare, Potassa, Ravi e Castellaccia.

“Questi progetti - spiega Bugli - raccontano un approccio integrato alla sicurezza che, come è stato appena fissato dalla legge regionale approvata pochi giorni fa dopo una lunga sperimentazione su tutto il territorio toscano, punta non tanto a misure repressive quanto alla creazione di ambienti sfavorevoli allo spaccio, agli scippi, alle aggressioni. Non sceriffi ma vigili a fianco dei cittadini, comunità collaborative, interventi software che investono sulle persone”.

Ma anche investimenti sulla videosorveglianza. Un sistema, quello delle telecamere smart, che la Regione ha finanziato in quasi tutti i Comuni toscani. Solo nella provincia di Grosseto sono 21 le amministrazioni che, dal 2016 a oggi, hanno ottenuto in totale 441 mila euro di contributi (oltre a Gavorrano, in ordine di tempo sono Cinigiano, Monte Argentario, Sorano, Castel del Piano, Isola del Giglio, Santa Fiora, Civitella Paganico, Manciano, Capalbio, Roccastrada e l’Unione Montana Colline Metallifere e, negli anni precedenti Grosseto, Follonica, l’Unione dei Comuni Amiata Grossetano, Castiglione della Pescaia, Scansano, Scarlino e Pitigliano).

“Possiamo dire che la videosorveglianza costituisce ormai una rete presente pressoché dappertutto nella provincia di Grosseto”, aggiunge Vittorio Bugli. “Lo stadio successivo sarà metterle in comunicazione tra loro: non serve avere la videosorveglianza nel piccolo comune quanto piuttosto averla in un territorio più ampio, con un sistema di controllo sempre più via software anziché con la presenza dell’uomo. E soprattutto che sia un sistema a disposizione di tutte le forze dell’ordine”.

Importante è stato anche l’investimento regionale sulla rigenerazione sociale urbana e i “vigili di quartiere”: tra il 2018 e il 2019 i contributi sono stati di 804 mila euro per Grosseto, Follonica, Gavorrano e Castiglione della Pescaia. «I nostri bandi hanno puntato molto sui vigili di quartiere e sui progetti modello Pop-up già sperimentati in diverse realtà: dico che è meglio avere meno porte blindate, ma stimolare le persone a uscire di casa scacciando così gli elementi negativi che si appropriano dei quartieri».

Gli investimenti per sicurezza nella provincia di Grosseto sono ammontati a 262.000 euro per questi ultimi due bandi, e a 1.240.000 euro complessivamente dal 2016 ad oggi, su un totale di più di 21 milioni a livello regionale.

   

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