tartarugafonte elbareport.it Scritto da  Legambiente Nazionale APS  

Un documento tecnico a supporto di amministrazioni e operatori turistici per proteggere le tartarughe marine e i loro siti di nidificazione.

 

L’inquinamento luminoso sulla costa e sulle spiagge – generato da luci non schermate, illuminazione eccessiva e utilizzo di tonalità fredde – può compromettere gravemente il successo riproduttivo delle tartarughe marine. Le femmine adulte, infatti, tendono a evitare le spiagge eccessivamente illuminate, mentre i piccoli appena nati, normalmente guidati dalla luce naturale riflessa dal mare nella loro corsa verso le onde, vengono facilmente disorientati dalla presenza di fonti luminose artificiali, con conseguenze letali. Volendo considerare una prospettiva più ampia, secondo l’articolo The Ecological Economics of Light Pollution, edita da MDPI (Multidisciplinary Digital Publishing Institute), l’inquinamento luminoso causa una perdita globale di servizi ecosistemici pari a circa il 3% del PIL mondiale. Solo in Italia, il danno annuo stimato è pari a 26 miliardi di euro.
A al fine di tutelare la specie, sono state create le Linee Guida per la riduzione dell’inquinamento luminoso a tutela delle tartarughe marine, uno strumento tecnico-operativo elaborato nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest, cofinanziato dall'Unione Europea attraverso il programma LIFE e coordinato da Legambiente.

Il documento nasce con l’obiettivo di fornire indicazioni concrete a enti pubblici, amministrazioni comunali e gestori di strutture turistiche per mitigare l’impatto dell’illuminazione artificiale notturna nei contesti costieri, un fenomeno che rappresenta una crescente minaccia per la biodiversità e gli ecosistemi, e in particolare per la specie Caretta caretta, la tartaruga più diffusa nel Mediterraneo.     Il surriscaldamento delle acque, legato ai cambiamenti climatici, sta spostando sempre di più l’areale delle tartarughe marine verso il Mediterraneo Occidentale (Italia, Francia e Spagna). Tuttavia, le aree di nidificazione spesso coincidono con zone di turismo balneare che, se non opportunatamente gestito, rischia di compromettere la schiusa delle uova.  infatti, la riduzione dell’impatto antropico – incluso quello luminoso – diventa una priorità strategica che unisce la conservazione della specie con lo sviluppo di attività economiche rispettose dei criteri ambientali.  

Utilizzare illuminazione solo dove e quando necessario, adottare corpi illuminanti con tonalità calde, installare schermature e direzionare la luce verso il basso evitando dispersioni verso spiagge e aree naturali, utilizzare sensori di movimento (timer e dimmer) per regolare automaticamente l’intensità luminosa, spegnere le luci durante gli orari di chiusura, soprattutto per esercizi commerciali e strutture ricettive: le Linee Guida offrono un quadro di riferimento aggiornato, basato sulle più recenti evidenze scientifiche e sulle buone pratiche riconosciute a livello internazionale, a partire dai criteri per la progettazione dell’illuminazione pubblica e privata. 

Una sezione specifica del documento è inoltre dedicata ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) applicabili all’illuminazione pubblica, previsti dalla normativa nazionale. Le Linee Guida fanno inoltre riferimento alla Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici della fauna selvatica e relative Linee Guida. 

"Con LIFE Turtlenest  - dichiara Stefano Di Marco Coordinatore dell'Ufficio Progetti di Legambiente e Project Manager del LIFE Turtlenest -introduciamo in Italia una tecnologia innovativa: micro-trasmettitori satellitari applicati a giovani esemplari di Caretta caretta. È una svolta nella conservazione della specie. I dati raccolti ci permetteranno, per la prima volta, di individuare le aree di crescita e alimentazione nel Mediterraneo occidentale, finora sconosciute. Questo significa poter pianificare azioni concrete e mirate anche a mare: protezione di habitat chiave, gestione più efficace delle aree marine protette e strategie di conservazione basate su evidenze scientifiche. Non è solo ricerca: è futuro operativo per la tutela delle tartarughe marine."

“Sono onorata di aver supportato Legambiente nella redazione di queste Linee Guida e di poter continuare a collaborare con il progetto Life Turtlenest –dichiara Chiara Carucci, lighting designer, fondatrice di Noctua, e curatrice del documento -Anche dopo il tramonto, possiamo accogliere cittadini e visitatori rispettando gli ecosistemi costieri. Possiamo promuovere la coesistenza tra tutti gli esseri viventi grazie a soluzioni semplici ed efficaci. Con queste Linee Guida dimostriamo che progettarela notte con consapevolezza non è solo necessario: è una scelta vincente. 

"Negli ultimi anni, le coste toscane hanno registrato un significativo aumento delle nidificazioni: solo nel 2024 sono stati individuati ben 24 nidi. Un dato che conferma il ruolo cruciale della Toscana come area di riproduzione per questa specie protetta" dichiara Yuri Galletti, del consiglio direttivo di Legambiente Toscana. "Proteggere la tartaruga marina Caretta caretta significa anche agire per il clima, la legalità e la sostenibilità ambientale, in particolare nella nostra regione, dove questi temi sono fortemente intrecciati tra loro."

Le Linee Guida per la riduzione dell’inquinamento luminoso a tutela delle tartarughe marine sono disponibili in formato digitale (LINK).  

Il messaggio che emerge dal documento è chiaro: la protezione delle tartarughe marine non è solo un dovere morale ed ecologico, ma anche una scelta di lungimiranza economica. La bellezza delle nostre coste, il valore della biodiversità, l’attrattiva per un turismo consapevole, dipendono anche dalla nostra capacità di limitare l’impatto dell’attività umana.   

Il contrasto all’inquinamento luminoso, inoltre, fa parte degli impegni inseriti nel protocollo Comuni amici delle tartarughe, una serie di linee guida specifiche, formulate da Legambiente, finalizzate a ridurre le minacce e creare un ambiente più sicuro per la specie. In Italia oltre 100 i Protocolli già firmati dai Comuni in 14 regioni costiere, di cui 10 nella Regione Toscana: Grosseto, Follonica, Vecchiano, Orbetello, Bibbona, San Giuliano Terme, Camaiore, Castiglione della Pescaia e Cecina e Massa.

Life Turtlenest, un progetto cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE e coordinato da Legambiente, finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta) in Italia, Spagna e Francia, attraverso attività di monitoraggio, messa in sicurezza dei nidi, ricerca scientifica e campagne di informazione e sensibilizzazione. Oltre al coordinatore Legambiente, partecipano al progetto europeo la Stazione zoologica Anton Dhorn; Ispra; Università La Sapienza di Roma; Università di Barcellona; BETA Technological Centre (UVic-UCC); ENCI; Cest Med; Regione Basilicata, Regione Campania, Regione Puglia, Regione Lazio, Agenzie per la protezione ambientale della Toscana. Oltre alle regioni italiane bagnate dal mar Tirreno (Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia, Lazio, Sardegna e Toscana) Life Turtlenest interverrà nella regione francese Camargue, in Costa Azzurra e in Corsica e nelle regioni spagnole di Catalogna, Murcia, Andalusia, Isole Baleari e Valencia.     

 

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