L'estate traboccavano di fiori colorati, di foglie verdi dai colori lucidi di felci, di nastrini trapiantati chissà quante volte, ma sempre fulgidi. Le mamme e le nonne li accudivano con passione, delicatezza, affetto e attenzione. La mattina li annaffiavano con cura, pozioni segrete e tanta premura. Se per caso un ramo si spezzava, una tragedia familiare diventava e il colpevole pagava la sua pena, fosse stato un cane, un gatto, o una persona.
Ricordo con affetto che mia nonna aveva sul baschetto dei bei fiori, fra i quali un geranio rosso ardente che incuriosiva di molto la gente.
Un giorno mi disse in modo riservato, che spesso la sera lo annaffiava con un ingrediente tenuto celato il quale, evidentemente, il colore alterava.
Dopo tanti anni non ho il coraggio di rivelare quale fosse il liquido misterioso, perchè feci la promessa di non parlare ma il mio balcone, nel condominio, è certo il più gioioso.
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