I panni stesi alle finestre rendevano i vicoli variopinti, quando venivano le feste si abbellivano di coperte colorate e durante le processioni stavamo stupiti con le teste alzate.
Le nonne affacciate tenevano il fuso, la lana filando, con fare confuso, veniva tirata e poi arrotolata per fare maglie e calzini pungenti come i venti e le loro correnti.
I filtri a punta pieni di pomodoro, scolavano gli umori sulla stradetta, e sulle teste di chi andava di fretta e la salsa conservata come un dono.
Un gatto sdraiato sul davanzale della finestra a prendere il sole accanto una pentola messa ad asciugare sul filo i vestiti bagnati del manovale.
Una stagnata piena di fiori abbelliva qualche finestra isolata, qualcuna conteneva odori prezzemolo, sedano, insalata.
Le mamme si parlavano affacciate, guardando i bambini nel vicolo, tornavano alle faccende rasserenate e preparavano con tanto amore, minestre e zuppe dall'ottimo sapore.
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