Le finestre del Castello

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


I panni stesi alle finestre
rendevano i vicoli variopinti,
quando venivano le feste
si abbellivano di coperte colorate
e durante le processioni
stavamo stupiti con le teste alzate.

Le nonne affacciate tenevano il fuso,
la lana filando, con fare confuso,
veniva tirata e poi arrotolata
per fare maglie e calzini pungenti
come i venti e le loro correnti.

I filtri a punta pieni di pomodoro,
scolavano gli umori sulla stradetta,
e sulle teste di chi andava di fretta
e la salsa conservata come un dono.

Un gatto sdraiato sul davanzale
della finestra a prendere il sole
accanto una pentola messa ad asciugare
sul filo i vestiti bagnati del manovale.

Una stagnata piena di fiori
abbelliva qualche finestra isolata,
qualcuna conteneva odori
prezzemolo, sedano, insalata.

Le mamme si parlavano affacciate,
guardando i bambini nel vicolo,
tornavano alle faccende rasserenate
e preparavano con tanto amore,
minestre e zuppe dall'ottimo sapore.

 

   

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