Quei quattro sull’insegato



toninooAutore: Tonino Ansaldo

 

Quei quattro sull’insegato

Forte il sole
forte d’agosto.

Lui, calmo e cagliato
Verdazzurro, padrone nostro.

Nei meriggi di quel tempo
sul trono regina, nell’etere la quiete.
Sordo ognun pareva
e ogni cosa, lenta scorreva.

Allora … passava
di legno il palo
nel foro di ferro
sul pontile.
Fisso, zeppato e fermo
da quattro balle di sabbia.

Quindi acre saliva
L’odor di grasso sciolto
nella stagna a la marina
in fronte al forno.

D’un tratto, atteso,
di sia vogava Pio
sul guscio di noce.
Muta verso lui ogni voce.
Muta senz’ordine.

Solo Dio
Poteva negare a Pio
il sego sul palo steso.

Colava, sul puro
calmo e cagliato
verdazzurro del mondo,
infangandolo.

Intanto a tutti
lontana miglia
pareva la bandiera
sul palo
in cima
nel chiodo.

Meno lontana
molto meno lontana
pareva ai quattro.

Alte ora le grida
salivano nell’etere.
Minuto quel mondo
Pulsava tutto torno il palo.

Eccolo … partiva CARLINO
torte gambe in maschera
primo clown, campione primo.

Ballava sul viscido legno
in orizzonte al calmo e cagliato
sul sego come rapace
rapido lanciato.
Il NORVEGINO.

Nella storia
Più volte in cima
Imbandierato.
MARIO di MEINO.

Memoria lasciò
ardito, spericolato
il frontale
di ARGENTINO.

Coraggio più follia.
L’olimpico equilibrio.

Poi, loro quattro.
Sul sego
sul palo
nei ricordi.

Di CARLINO.
Di ARGENTINO.
Di MARIO di MEINO.
Del NORVEGINO.

Tonino, novembre 2012

 

A TEODORA

toninooAutore: Tonino Ansaldo

 

A TEODORA

Nessun bianco marmo
Nè di altrui tintura
Ti ammanta
Né ora né allora
O nostra Teodora.

Sotto
La cruda zolla
Riposi.
Torniata
Di laceri mattoni
Ormai privi di colore.
Sono ora
In fila soldati,
Nel picchetto d’onore.

A te Teodora
La generosa.
Di corsa nel bisogno
Risolto di forza.
Servile giungevi
Sciogliendo paure
Nel cuore la morsa.

 

Tra nascita e morte
Di vecchi e piccini
Forte presenza tracimando
Sulla curva riva
Di quei marini.
Eri chioccia
Tra i pulcini

Quei marini
Cosi’ pulcini
Che corta
Ebbero memoria
E l’eterno dormire
T’offrono ora
Dentro misera dimora.

In quel salotto
Di tombe
Alta in merito
Solenne statua
Costrutta dovevano
A te Teodora
Già nel tempo
Già d’allora.

Impera …
Però,
Grande la croce.
Accanto
Assai vicino
A te grandonna.
Quivi appeso
Un Cristo colosso
Ti mira.

Come mirò Sua Madre.
Come s’ammira una Madonna.

Ora
A te Teodora
Venga mio
Il pensier
Ne la scrittura …
E di ognun di noi
Marini tuoi pulcini
Il perdon cattura.

Tonino, Febbraio 2019

 

 

 

L’ubriaco

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


 

L’ubriaco

Lo sguardo assente

perduto nel vuoto

come il bicchiere,

ha gli occhi arrossati dal troppo bere.

 

Non va a tempo,

cerca qualcosa nella memoria

non è la canzone,

conosce la storia.

 

E’ un dolore lontano

che emerge dal nulla,

e la musica triste

l’ha riportato a galla.

 

Una lacrima appare,

ma la mano ratta

la leva di torno.

 

Ritorna soppiatta

e riprende il bicchiere

pieno di vino,

versato dal tino.

 

Beve con gran voracità

quasi a mandar via

insieme alla realtà,

anche la fantasia.

 

L’alba alle Caldane  

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


L’alba alle Caldane

 

L’aria era limpida e il sole nascente

non aveva ancora asciugato la

rugiada dalle foglie delle piante.

 

Il venticello fresco del mattino

portava con sé un forte profumo

di macchia mista a salsedine.

 

Gli insetti dormivano ancora ed

i primi uccelli giravano a vuoto

cinguettando.

 

La spiaggia deserta, solitaria,

silenziosa, in attesa del giorno,

sembrava un’oasi nel verde vivace,

ora scuro, ora brillante,

guardarsi intorno, per gli occhi

era riposante.

Li riapro,

era solo un sogno,

bello, stupendo ne avevo bisogno

per ricordare la realtà

della mia isola ma in verità,

sento la solitudine nel cuore

che mi accompagna

e   spero presto di vedere la mia campagna,

il mio mare.

 

Per ora posso solo ricordare.

 

La vecchia casa

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)

 

La vecchia casa

 

Un mazzo di fiori secchi

raccolti in estate avanzata

risaltavano tra i due specchi

posti di fianco all’entrata.

 

Un piccolo quadretto

con un bimbo ed un asinello

era messo un po’ a sghimbescio

vicino ad un vascello.

 

Una foto sola, vecchia di cent’anni

campeggiava sul canterano

chissà da quanti anni.

 

Davanti un  lumino spento,

vicino un pesce colorato,

di ceramica antica,

di lato un po’ sbeccato.

 

Mi siedo sulla seggiola

e guardo tutto intorno

sento che un po’ scricchiola

e suona mezzogiorno.

 

Accarezzo tutto con gli occhi

ricordando l’infanzia lontana

che se ne è andata veloce,

come il vento di tramontana.

 

Ritornerò domani,

magari in compagnia,

per  non dover morire

di tristezza e di malinconia.

 

Il sole  

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


La nebbia

 

La nebbia setosa

saliva dalla valle

scivolando leggera.

 

Diafana ed evanescente

accarezzava dolcemente

ogni recesso sinuoso.

 

L’arrivo del sole la colse

inaspettata e quieta sparì.

 


 


La filastrocca di Santa Croce


 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni


(Maluda)



 

La filastrocca di Santa Croce

 

Nella campagna ubriaca di fiori

con sfumature multicolori,

seduta sopra una cote angolosa

osservo beata ogni cosa.

 

Le farfalline un po’ vezzose

si posano con garbo

su grandi e rosse rose

e mi catturano lo sguardo.

 

Le api indaffarate

rumorose e prepotenti,

frugano trafelate

tra i fiori variopinti.

 

Un ragnetto birichino

è salito sulla mano,

con un gesto repentino

lo depongo sopra un ramo.

 

Un gattino spaesato

si è perduto tra le piante,

gira a vuoto sconsolato

miagolando, quel birbante.

 

Scappa svelto un topolino

piccolino, di campagna

mentre sento da vicino

un asinello che raglia.

 

Suona il campanile il tocco,

inatteso, mi alzo di botto

e, con gran contrarietà,

torno ad un’altra realtà.

 

Mi incammino per il paese e guardo rapita il panorama del Campese

 










 


Faro di Capel Rosso


 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni


(Maluda)



 

Faro di Capel Rosso

 

Lassù,

immerso sei nel blu,

incorniciato da nuvole dorate

e da gabbiani che planano leggeri.

 

Domini valli e colli

verdi di macchia selvatica,

ascolti le vigne lavorate un dì

che sussurrano al vento

il dolore per l’abbandono e il tradimento.

 

L’ultimo raggio di sole

accarezza la tua mole,

granitica e sicura

poi svanisce nell’oscurità.

 

La melodia misteriosa della risacca

ti accompagna nelle notti solitarie,

soave come il respiro di un bambino

o impetuosa come il vento di burrasca.

 

Il chiarore della luna ti lambisce

formando arabeschi tutto intorno,

la tua aurea rifulge e sparge  

l mare argenteo

le ali dei tuoi raggi protettivi.

 

Tu sei la stella seducente

che attrae nel buio il navigante

che, dopo tanto girare,

trova in te la luce che l’accompagnerà 

oltre l’infinito.   

 

Il sole  

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


 

Nello sfolgorio dorato

il sole accecante

scintillava si sé.

I bagliori lanciavano strali aurei

e tutto appariva senza confine

 

Il Porto a San Valentino

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


 

La luna appoggiata nell’arco

del cielo lanciava strali argentei

sugli innamorati.

Nell’incantesimo del piccolo

porto la magia ammantava di romanticismo

gli angoli nascosti nell’ombra.

I lampioni, testimoni silenti,

riflettevano sullo specchio del mare

sguardi e sospiri, mentre gli amanti

guardavano le stelle dall’alto

della loro felicità.

 

Il mare dalla collina

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)

 

 

Dall’alto della collina,

il colore del mare è celeste sbiadito,

come fosse consumato

dalle scorrerie delle barche

che lo percorrono da un’eternità.

Scie bianche lo attraversano

formando disegni astratti

che si muovono, sfiorati dalle onde,

luccicando qua e là sotto il sole d’oro

 

Farlalle

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


Lassù,

immerso sei nel blu,

incorniciato da nuvole dorate

e da gabbiani che planano leggeri.

Domini valli e colli

verdi di macchia selvatica,

ascolti le vigne lavorate un dì

che sussurrano al vento

il dolore per l’abbandono e il tradimento

L’ultimo raggio di sole

accarezza la tua mole,

granitica e sicura

poi svanisce nell’oscurità.

La melodia misteriosa della risacca

ti accompagna nelle notti solitarie,

soave come il respiro di un bambino

o impetuosa come il vento di burrasca.

Il chiarore della luna ti lambisce

formando arabeschi tutto intorno,

la tua aurea rifulge e sparge    

sul mare argenteo

le ali dei tuoi raggi protettivi.

Tu sei la stella seducente

che attrae nel buio il navigante

che, dopo tanto girare,

trova in te la luce che l’accompagnerà 

oltre l’infinito.   

Farlalle

 
olga1Autore: Olga Maddalena Centurioni

(Maluda)


Farfalle 

Nell’aria profumata

farfalle colorate

tingevano l’atmosfera

di verde e di rosa.

Fiori girovaghi

nell’immensità dell’infinito

Olga Maddalena Centurioni

Olga Centurioni nasce sul letto del nonno, Domenico Centurioni detto il Baciacco, figlia del fu Leo Centurioni e di Aurelia Rossi, in via Vittorio Emanuele, località Castello, Isola del Giglio. L’età, come è ovvio, non si può rivelare, in quanto “donna”, e ad una signora non si deve MAI chiedere l’età! Possiamo solamente dire che è nata il 19.12.1946: all’anagrafe, però, risulta 17.12.1946. Vive a Roma dall’età di 17 anni: non ha superato la ferita del distacco con l’isola natia, ma si è adattata e calata perfettamente nelle vesti della cittadina. Nella città eterna, Olga comincia a dare sfoggio delle sue smisurate doti artistiche: a 18 intraprende la via della musica, cantando come contralto in un coro di musicapolifonica che però lascia dopo 3 anni. Dopo una iniziale danza lavorativa, trova musica per le sue orecchie in un ente previdenziale, dal quale ora prende una onerosa (AH! AH! AH! AH!) pensione. È madre premurosa di tre splendidi (ogni scarafone è bello a mamma sua!) figli maschi, Massimiliano, Luca e Dario in rigoroso ordine di nascita e moglie affettuosa di Renzo, ex bancario, attualmente in pensione. Da sempre ama leggere e scrivere, ma solo in età matura ha deciso di dedicarsi a pieno ritmo alla poesia. Le sue poesie nascono con l’intenzione di esprimere i suoi sentimenti nei confronti dell’isola, denotando l’amore che Olga prova per la sua terra natia. Altro tema importante è il legame che ha con il passato sull’isola: dalle sue poesie, infatti, si evince forte l’affetto per chi è stato per lei importante nella sua infanzia.
 
L'UBRIACO
Autore Olga Centurioni
 
L'ALBA ALLE CALDANE
Autore Olga Centurioni
 
LA VECCHIA CASA
Autore Olga Centurioni
 
LA NEBBIA
Autore Olga Centurioni.
 
LA FILASTROCCA DI SANTA CROCE
Autore Olga Centurioni
 
FARO DEL CAPEL ROSSO
Autore Olga Centurioni
 
LA BAMBOLA ANNI 50
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
LE FINESTRE DEL CASTELLO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
AGOSTO ALL'ARENELLA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
A MARTINA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
FLAVIO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
RITA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 

 

 
 
IL MARE
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
RICORDANDO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
IL PESCATORE
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
LA NOTTE AL CASTELLO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
LA CHIESA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 

 

 
LA VENDEMMIA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
IL NONNINO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
IL FIORELLINO DELLA CASETTA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
SAN MAMILIANO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
LA QUADRIGLIA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
IL FARAGLIONE DEL CAMPESE
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
LA SPIAGGIA DELLE CANNELLE
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
IL LAMPIONE DELLA PORTA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
PARTENZA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
IL PORTO A SAN VALENTINO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 

 

 
I BASCHETTI DEL CASTELLO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
IL PORTO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
ADRIANO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
ALFREDO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
GIOVANNA
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 
 
RICORDI DEL PASSATO
Autore: Olga Maddalena Centurioni (Maluda)
 

Informazioni sull'Isola

Artisti gigliesi  Le poesie

 

Antonio Ansaldo (Tonino il barbottone)

Tonino Ansaldo meglio conosciuto come (Tonino il barbottone) nasce all'isola del Giglio il 26/11/55 da Ferdinanda Rum (Barbottona, Pizzicata) e Nicola Ansaldo Velio ( Moggio, Cagnara). 
Nei primi anni sessanta trascorre la sua serena infanzia nella tranquilla isola di quel tempo.
E di quel tempo spesso ricorda il grande silenzio in ogni stagione, le poche barche di legno nel porto, la zattera di Meino, l'assenza quasi totale di automobili, le calme antiche (diceva la sua zia) del mare, con i pochissimi ombrelloni e tende gigliesi alle Cannelle o alle caldane.
A lui piace ricordare (per farmi capire il grande silenzio dell'isola) quando sua madre lo chiamava per cena da una finestra poco sopra il tabaccaio e lui giocando allo scalettino con gli amichetti le rispondeva. Un mondo fatto di pace, ormai cosi' lontano. Un mondo di fiaba che Tonino spesso ricorda e che vorrebbe far vedere in un ipotetico filmato a me e a suo figlio con tutti i giovani gigliesi che amano l'isola per REGALARE loro quel paradiso isolano che forse e' stato il migliore.
Nel 1964 il padre di Tonino (Velio per tutta l'isola) e' costretto per motivi di lavoro a spostarsi a Livorno. Tonino ha nove anni e faticando non poco si adatta alle abitudini della vita di citta'. Cresce in lui una forte nostalgia per il paese natio.Come due amanti costretti a stare lontani, prima dei suoi vent'anni, si mette a scrivere le sue forti emozioni (spesso di notte) dedicate interamente all'isola, dice lui il suo vero e primo amore.
Nascono così' i suoi scritti (lui non vuole chiamarle poesie), i suoi numerosi temi poetici che variano dalla natura alle tradizioni, alle storie di vari personaggi, viventi e non (ricordando perfino i cani) innalzandoli a eroi. Ma soprattutto avendo spesso vissuto il palio marinaro, Tonino fa letteralmente rivivere la festa dei due patroni leggendo i suoi scritti; la sfilata, il palio, re di regata, cuore e pruiere, l'ultimo serra, la quadriglia,il corsiere,tiro alla fune ecc..
Tutto questo in due piccoli libri dal titolo "Come granitole" e "Frammenti di ganito", pubblicati nel 1978 e 1987 dal Circolo Culturale Gigliese.Quasi la filosofia dell'isola.
Per Tonino, il granito, gli scogli, il mare sono essenza di vita. Spesso in barca l'ho visto fissarli intensamente, in una bella giornata di sole.

Poi come suo solito, emozionarsi in un furtivo pianto.
di Antonella Iacoponi

 

L'INDOMITO
Autore Tonino Ansaldo.
 
A TEODORA
Autore Tonino Ansaldo.
 
IL RIACE REMIERO
Autore Tonino Ansaldo.
 
POZZOLINI L'IPPOCRATE
Autore Tonino Ansaldo.
 
GUERRA
Autore Tonino Ansaldo.
 
VERGINE MARIA
Autore Tonino Ansaldo.
 
MAESTRA SILVANA
Autore Tonino Ansaldo.
 
COPPA GABBIANARA
Autore Tonino Ansaldo.
 
QUEL CELESTE SENTIERO
Autore Tonino Ansaldo.
 
PADRE MADRE
Autore Tonino Ansaldo.
 
IL COMPLEANNO
Autore Tonino Ansaldo.
 
LA MADRINA
Autore Tonino Ansaldo.
 
CAGNARA,PADRE MIO
Autore Tonino Ansaldo.
 
PATRIA, E MADRE, E NOSTRA
Autore Tonino Ansaldo.
 
LA ROCCA
Autore Tonino Ansaldo.
 
AL PITTOR MAGNO
Autore Tonino Ansaldo.
 
I PARALLELEPIPEDI DELLA VITA
Autore Tonino Ansaldo.
 
ARISTIDE SOVRANO
Autore Tonino Ansaldo.
 
DAI 3 PONTI ALLE CALDANE
Autore Tonino Ansaldo.
 
BALCONI SUL PORTO
Autore Tonino Ansaldo.
 
A RUGGERO "PITINNICCHIO
Autore Tonino Ansaldo.
 
PARTIRE
Autore Tonino Ansaldo.
 
1799 L'ETERNI EROI
Autore Tonino Ansaldo.
 
DIVINA TORRICELLA
Autore Tonino Ansaldo.
 
COSTANTINO VIVE
Autore Tonino Ansaldo.
 
QUEI QUATTRO SULL'INSEGATO
Autore Tonino Ansaldo.
 
PRUIERE
Autore Tonino Ansaldo.
 
I VECCHI AMANTI UNICI
Autore Tonino Ansaldo.
 
FIGLIO DEL GIGLIO
Autore Tonino Ansaldo.
 
VA' SSU'
Autore Tonino Ansaldo.
 
IN GIGLIO
Autore Tonino Ansaldo.
 
IL MAESTRO
Autore: Tonino Ansaldo
 
IL NAPRETANO, L'IMMENSO ELETTRICO
Autore: Tonino Ansaldo
 
POSEIDONE
Autore: Tonino Ansaldo
 
EMIGRANTI COME FOGLIE
Autore: Tonino Ansaldo
 
VINO, VINO, VINO RACCONTA
Autore: Tonino Ansaldo
 
PRIMOGENITO
Autore: Tonino Ansaldo
 
LUCE VERA
Autore: Tonino Ansaldo
 
LA GRANDE CHIUSA
Autore: Tonino Ansaldo
 
CASTELLARE ANNO DOMINI
Autore: Tonino Ansaldo
 
IL PALIO RACCONTA
Autore: Tonino Ansaldo
 
UOMO AL DIACE
Autore: Tonino Ansaldo
 
RE DI REGATA
Autore: Tonino Ansaldo
 
IN GIGLIO
Autore: Tonino Ansaldo
 
COME GRANITOLE
Autore: Tonino Ansaldo
 
FRAMMENTI DI GRANITO
Autore: Tonino Ansaldo
 
ANSONACO
Autore: Tonino Ansaldo

 

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I POETI DELL'ISOLA 

toninooAutore Tonino Ansaldo

 

IL RIACE REMIERO

E venne …
Dalla terra dei bronzi

Quivi a mostrar 
Su l’insula nostra
Ne bicipiti ne tricipiti
Assai rigonfi …

Bensì presto vide
L’occhio d’isola
Sui remi nostri
Posarsi un cuor
Che sangue pulsa
Non parente
Non dal mar salato
“Non locale” in lui presente.

Che pure assunse
De l’Aegilium bianco e rosso
Le sue tinte.

Quindi fora in continente
Sui remi nostri
Sprigionò vincenti
Le sue spinte.

Uno e sol costui
Nei foresti
In quei lustri
Ai remi stretto
Di sego sparsi
Che pria eran stati
Solo nostri …

Mostrò vasto
Il valor
Ove il Riace accoppiò
D’Eracle il nerbo
La viva furia
E più largamente il cuor

 

I POETI DELL'ISOLA 

toninooAutore Tonino Ansaldo

 

Pozzolini L’Ippocrate

Vive…
nei cuori antichi
e nei figli memoria rimanga.

Sul dorso d’asino
la sua leggenda …
la mantella, la fissa giacca
coperto grigio il capo
il nodo di gravatta.

Sul dorso d’asino
Il medico condotto.
Sulle mulattiere
dell’alto borgo agrigolo
dei due marini in basso
sù e giù per quelle rozze arterie.

Sul dorso d’asino
apparia l’assurdo

tanto che l’equino
porgeva a se domanda
chi fusse in groppa sua
quel signor damerino,
inve’ del misero vestito,
parente contadino.

Sul dorso d’asino …
Nel sole,

nel buio,
nel vento
sotto d’un cielo il pianto.

Lesto al capezzale
di quelle figlie
prese dalle doglie.
Al mondo metteva

nuova luce, nuova voce
il fiume alla sua foce.

Venne quel pisano
dal ciel mandato
tra i due conflitti atroci.
All’alba del Duce

poi macerie, tramonti e croci.

In quel tempo
in insula costui
pur in sesto metteva l’ossi
coi posticci gessi.

Di bisturi operava
aprendo semplici ferite
e minuti grumi e noduli
via portava.

Ginecologo a l’occorrenza.
Nobile e abile

spaziava suo il dottorato
dentro sua la scienza.

E mai parcella
quel di Pisa mai chiedeva.
Pari andava coi pazienti
coll’offerto vino, l’ortaggio
di nassa il pesce e di tramaglio.
Forte in tavola

macinava e tracannava
tra lieti denti.

Il cantore
al di s’indigna
al saper del marò
Thaon de Revel, alto in grado,
straniero in Giglio

ove mai poggio’ il pie’
sul porto, lungo il mar

appar sua la via.

E quel Florenzo nostro
foresto in isola

mai artefice di danni
qui risulta sia vissuto
lungi e più decenni.

E col suo tanto reso
in nessun angolo
né di stretto né di largo
tiene il nome appeso.

E quel gran servizio
un dì largito
spento nell’oblio
macchia il cuor nostro ingrato.

Eppur vive …
L’Ippocrate sepolto
sul “pianello”colle
sotto il bel granito.
Come Garibaldi divo.
Al par d’ognuno
dal mar nativo.

toninoo

 

 

 

Il colore del mondo

Laggiù …
ai pie’ della Gran Cava
oltre il tempo

Nettuno re macina rocce
e presenta solare sabbia.

Quivi
s’illumina un angolo a dritta
a ridosso d’un isolotto.
Come piede di granito.
Trampolino di gioventù.

Di quel Valgo
sono maestre greppie
dove ombre d’ombrelli
sono pini di mare
coprendo
incinta otto ziri,
come bagnanti.
Versano piante d’un barocco
su scogli di crema.

Soliti seducendo
mie le pupille
mie le mani al tocco.

Poi …
Nettuno re
narrò
d’un angolo a dritta
nella Gran Cava

dove da concava cote
Stella Maris Regina
lasciò cadere

suo il mantello
color d’acquamarina
a ridosso dell’isolotto.

Quivi nacque quel color.

Varcò quindi le acque tutte
e lontani oceani
così dipinse.

 

 I POETI DELL'ISOLA 

toninooAutore Tonino Ansaldo

 

GUERRA

Stanno
oggi
le flore
le faune
le anime tutte 
in bilico 
sulle 40 carte 
d’un castello.

Dove … 
l’ansia regna
lo spavento. 
Dove
il soffio 
può
d’un cretino 
come d’uragano 
il vento
sul fatal destino.

 

 I POETI DELL'ISOLA 

toninooAutore Tonino Ansaldo

 

LA MADRE DELL’UOMO

Come Omero
del canto altissimo 
Signore
allor privo di ali 
nel volo verso 
l’emozione.

Come Lionardo 
multingegno presso Dio 
allor muto
orbo e sordo
mentore creatore.

Magno lo scultore
allor sul marmo monco 
Michelangelo superiore.

Come di notte
il cielo senza stelle 
cieco navigò 
Cristoforo marò,
le tre caravelle.

Come il mare padre 
pria piatto
di vento poi spumare. 
Che sarebbe
senza il suo mutare?

Come il sole
di luce spento. 
Grave muore
il sistema suo solare.

Come Dio 
povero nel cuore.

Cosi’…
sarebbe
l’essere
orfano
della Madre
dell’Uomo.
Genitore
d’amore.

   

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Dialetto

Le parole che rendono il linguaggio dei gigliesi simile ad un dialetto. Da abbise a zirro cerchiamo di elencare in ordine alfabetico i termini

   

Giro dell'Isola

giglio isolaGiro dell'Isola in barca

Viaggio intorno all'isola. Seguimi ti farò visitare e conoscere la costa in un giro virtuale per visitarla in anteprima...

   

Soprannomi

Soprannomi

Fin dai tempi più antichi i gigliese usano riconoscersi oltre che con il nome ed il cognome a volte troppo comuni con un soprannome o un nomignolo.

   
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