scritto da Greenreport.it  

Le Unità Cinofile della Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari collaborano con università e ambientalisti

 

In Italia e in Toscana, il 2023 è stato unno da record per la nidificazione delle tartarughe marineCaretta caretta. Al Museo di Storia natrale di Calci dell’Università di Pisa evidenziano che «I nidi registrati nell’estate 2023 in Toscana sono ad oggi 22, numero quattro volte più alto dell’ultimo anno.

Questa espansione dell’areale di nidificazione sembra essere correlata ai cambiamenti climatici, con temperature del mare generalmente maggiori, ma anche a una migliore gestione della pesca (qualità del pescato e minore mortalità degli adulti) e, nel complesso, condizioni migliori per la nidificazione».
L’aumento del numero dei nidi di Caretta caretta ha portato anche a un aumento delle forze messe in campo per il monitoraggio dei nidi, coordinato dalla Regione Toscana grazie all’Osservatorio Toscano della Biodiversità (OTB).

Il Museo di Storia Naturale dell’università di Pisa coordina come ente capofila uno progetto al quale  partecipano ARPAT, Dipartimento di biologia dell’università di Firenze, Dipartimento di scienze ambientali dell’università di Siena, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana, Wwf Alta Toscana e i circoli di Legambiente Arcipelago Toscano, Pisa e Versilia. Un progetto che prevede il monitoraggio delle tracce e della nidificazione delle tartarughe, la gestione dei nidi e la verifica del materiale all’interno della camera del nido a seguito delle ultime nascite e della conseguente emersione».
In questo contesto, da alcuni mesi, il Museo di Storia Naturale ha attivato una collaborazione ufficiale con l’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari – Sez. Nazionale Unità Cinofile K9 O.D.V., una Organizzazione di Volontariato inserita nel Registro Unico Nazionale Terzo Settore che forma le Unità Cinofile per la ricerca di persone disperse in un qualunque contesto di Protezione Civile ma anche per la salvaguardia dell’ambiente con la ricerca di sostanze tossiche o nocive ed in qualsiasi altra attività cinofila di aiuto, tutela e prevenzione per le persone e l’ambiente. All’Ateneo pisano spiegano che «La collaborazione ha l’obiettivo di formare operatori e cani al fine di riconoscere e trovare eventuali nidi sfuggiti ai monitoraggi classici, effettuati ricercando le tracce lasciate dalle tartarughe sulle spiagge in seguito alla nidificazione. A tal fine alle Unità Cinofile sono stati forniti gusci di tartaruga marina Caretta caretta dell’anno precedente».

I dati raccolti tramite i monitoraggi andranno a confluire nel progetto europeo LIFE Turtle Nest, che vede come capofila Legambiente e che prevede, tra i vari obiettivi, quello di uniformare i protocolli di utilizzo dei cani nel monitoraggio dei nidi.

Al Museo di Storia Naturale concludono evidenziando che «La ricerca, il monitoraggio della nidificazione e della gestione dei nidi è garantito da un insieme di figure appartenenti a ARPAT Settore Mare (Livorno), Museo di Storia Naturale dell’ Università di Pisa, Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, Dipartimento di Scienze Ambientali Università di Siena, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana, sezione di Pisa, Wwf Regionale (e sezioni locali), Legambiente Arcipelago, Legambiente Pisa, Legambiente Versilia, Associazione TartAmare, Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Parco Regionale della Maremma, Sezione Nazionale Unità Cinofile K9 della ANVVFV e Comune di Calci (tramite contributo alle Unità Cinofile della Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari)».

Le Unità Cinofile collaborano nella ricerca e nel monitoraggio dei nidi di tartaruga marina

   

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